Paese che vai piatto che trovi: le ricette tipiche di Natale suddivisi per regione

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Si avvicina il Natale ed è ormai tempo di pensare al menù da proporre agli ospiti, in occasione di questa importante festività che riunisce la famiglia.

Ogni casa ripropone i tradizionali piatti che appartengono alla cultura e alla tradizione locale e che, spesso, si sono tramandati da nonna in mamma lungo le generazioni, arricchendosi di sempre nuovi modi di preparazione, senza però mai abbandonare del tutto la ricetta tipica.

Ma quali sono i piatti natalizi tradizionali preferiti nei diversi luoghi Italia?

Il Natale nel Bel Paese: tradizioni nel nord Italia

In Lombardia, la parte del leone la fanno il panettone, i tortelli di pasta fresca e il cappone ripieno, accompagnato dai preziosi vini di Franciacorta, Lugano e Garda.

Il panettone infatti è una tradizione soprattutto nordica, derivata dall’antica usanza di condire il pane con uova, burro, zucchero e uva candita: ingredienti particolarmente ricchi, che si proponevano solo nelle grandi occasioni.

Spostandosi verso Venezia si ritrovano la trippa, la cosiddetta brovada (straccetti di rapa cotti lungamente con carne di maiale grassa) e il muset, ovvero il cotechino di maiale.

All’estremo nord, in Trentino, vengono proposti i tipici canederli insieme alla selvaggina (capriolo e cervo) e, naturalmente, lo strudel di mele e lo zelten, un dolce composto da frutta secca la cui ricetta risale al 1700.

Nemmeno l’Emilia Romagna in occasione del Natale abbandona la classica lasagna al ragù, accompagnata però da un ottimo culatello, i famosi tortellini e cappelletti in brodo tanto amati dal pluristellato chef Bruno Barbieri e, naturalmente, cotechino e mostarda.

Fegatini, faraona, anatra e ricciarelli in Toscana, in un menù molto simile a quello tradizionale umbro.

Il menù del centro Italia tra cereali e bolliti

A partire dal Centro Italia iniziano a vedersi le zuppe e le minestre, grazie alla pluriennale tradizione cerealicola che contraddistingue l’agricoltura di queste regioni collinari e montuose sotto l’influsso delle correnti adriatiche: quindi minestre di ceci, verze, scarole e cardi, zuppa di castagne, seguiti da secondi piatti principalmente a base di carne di agnello e manzo bollito.

Nelle Marche e in Molise i piatti della tradizione sono il baccalà in umido, i cappelletti in brodo e, particolare di queste regioni, la pizza rustica in brodo caldo: in realtà non si tratta di una pizza vera e propria, ma di polpettine servite in un brodo ricco speziato. Una ricetta, questa, dal sapore antico: deriva infatti dal Medioevo, in cui era usanza arricchire il brodo di carne con cannella e altre spezie rare e molto costose.

Lasagna, agnello arrosto seguiti da pane con le mandorle e pettole i menù natalizi abruzzesi, mentre molto più ricche sono le portate natalizie laziali: a Roma si servono in tavola cannelloni e abbacchio, panpepato, bollito di carne mista e particolari dolci di nocciole e noci.

Minestra di scarole e cappone ripieno in Campania, nota soprattutto per i deliziosi struffoli che rendono il Natale napoletano uno dei più colorati di sempre.

Natale al sud e isole: pesce e pasta fresca

Nel Sud Italia, il re è il pesce. Via libera a pesce stocco e baccalà in Calabria, ma anche a sformati di patate e funghi, minestra di cipolle di Tropea, mormora alle olive e pignolata come dessert.

Puglia e Sicilia servono in tavola panzerotti, focacce, pasta con le sarde, agnello arrosto, anguilla e baccalà, agnello con i lambascioni (cipolle arrostite) e, come dolci, le cartellate e i porcedduzzi (piccole frittelle con miele), la cassata siciliana e i celebri cannoli.

In Sardegna ritorna l’agnello al forno con patate, preceduti da gnocchetti con salsiccia e porcellino al mirto; molto diffusi anche i ravioli ripieni di pecorino e bietole, chiamati “culurgiones de casu”.

Regione che vai, piatto natalizio che trovi: tutti, però, caratterizzati da amore per la buona cucina e per la tradizione gastronomica italiana, da sempre la migliore del mondo.

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