I cantucci toscani: la bontà artigianale delle ricette

Fonte immagine: www.toplifemagazine.it

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I cantucci toscani sono un tipico dolce di questa regione, la cui storia risale all’inizio del XVI secolo, quando per la prima volta si diffonde un prototipo di questo dolciume, delle sorte di gallette consumate soprattutto dai soldati.

Con l’avvento dello zucchero, nel XIV secolo, i pasticcieri toscani iniziarono a sperimentare nuove ricette, elaborando quindi l’antenato di questi prelibati dolci. Dall’inizio del 1900 questi biscotti iniziarono a diffondersi in tutta Italia nella classica ricetta alle mandorle. Ma qual è la vera ricetta tradizionale che sta alla base di uno dei simboli toscani nel mondo?

La ricetta artigianale dei cantucci

La ricetta tipica dei cantucci toscani richiede:

  • 500 gr di farina bianca;
  • 250 g di mandorle senza guscio;
  • quattro uova;
  • un’arancia;
  • una bustina di lievito vanigliato;
  • una noce di burro.

Secondo la tradizione, le mandorle vanno tostate a 180° C mentre si setaccia la farina e la si amalgama con le uova e il lievito.
La buccia grattugiata dell’arancia va unita al composto, mentre parte delle mandorle devono essere tritate in modo assai grossolano e versate nell’impasto. Una volta ottenuta la pasta, la si pone sulla teglia ricoperta di carta da forno dando all’impasto la forma di panetti allungati, quindi li si fa cuocere a 180° C per 20 minuti all’incirca.

Una volta estratti e fatti raffreddare, la tradizione insegna che i biscotti debbano essere tagliati in senso obliquo, aiutandosi con un coltello affilato. Li si inforna altri cinque minuti, quindi li si lascia raffreddare e li si serve con il vin santo.

Cantucci e vin santo: il più classico dei dessert toscani

I cantucci vengono solitamente serviti a fine pasto insieme al più classico dei vini bianchi dolci toscani, il Vin Santo.
Quest’ultimo è un’etichetta prodotta soprattutto nelle province di Siena, Pisa e Prato, grazie alle fermentazione di uve Malvasia o Sangiovese.

I cantucci sono presentati all’ospite accanto ad un bicchierino di Vin Santo, nel quale vengono inzuppati e quindi assaporati.