Gli antichi sapori della Tavola dei Messapi

In un periodo in cui l’attenzione alla dieta e a ciò che mangiamo è molto elevata, ritornare indietro nel tempo e riscoprire la genuinità dei cibi dei popoli che ci hanno proceduto, come i Messapi, può forse aiutare a ritrovare il gusto di mangiare sano.

Partendo dallo studio dei Messapi, antica popolazione che ha abitato il Salento, è stato elaborato un volume in cui vengono indicate alcune ricette tipiche di questo popolo intitolato La Tavola dei Messapi.Itinerari di archeologia, cultura e sapori nel Salento.

Una sorta di guida, in italiano ed inglese, realizzata dall’ordine dei commercialisti della provincia di Lecce e dalla Fondazione Messapia, in collaborazione con l’Università del Salento, la Camera di Commercio di Lecce e le scuole alberghiere. 

Un libro che oltre a riportare ricerche archeologiche relative ai Messapi, alla loro cultura e tradizioni ne descrive anche l’alimentazione.

Il territorio ha permesso lo sviluppo di un’economia agricolo-pastorale: l’allevamento bovino era poco praticato a scapito di quello caprovino (maggiore adattabilità degli animali e maggior resa).

In genere, la cucina di tutti i giorni dei Messapi era povera, in quanto si basava su cereali, zuppe di legumi, uova e formaggio (fresco e stagionato), mentre la carne era poco presente. Questo cibo si trovava, invece, sulle tavole dei ceti più agiati: facevano parte della loro alimentazione arrosti di cacciagione (cervi, selvaggina, cinghiali e caprioli) e pesci pregiati come le spigole, le orate, le cernie ed i dentici.

Proprio il pesce era molto amato dai Messapi: i ceti più bassi dovevano limitarsi a consumare alici, sardine ed acciughe, mentre i ceti più elevati potevano permettersi ricci, polpi, calamari, seppie, totani, molluschi (cozze, telline, ostriche e vongole), patelle, murici, crostacei (scampi, aragoste, gamberi ed astici), tonni e tonnetti.

Il pesce veniva consumato crudo oppure bollito, mentre per i banchetti dei ricchi il metodo di cottura consisteva nell’arrostirlo alla brace. Veniva poi servito con semplici salse di olio e aceto, erbe aromatiche e spezie.