Food Story: come mangiavano gli antichi romani?

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Spesso quando pranziamo o ceniamo, diamo per scontati alcuni cibi e la nostra alimentazione è ormai quanto più varia ed eterogenea.
Sulle nostre tavole infatti, portiamo cibi esotici, gustosi piatti nostrani e la lista dei nostri manicaretti preferiti è pressoché infinita.

Ma ci siamo mai chiesti come si nutrivano i popoli del passato? Saremmo in grado di ricostruire l’alimentazione degli Antichi Romani e valutare se la nostra fame si sarebbe potuta placare in quegli anni lontani o se ormai, viziati e coccolati dalla grande quantità di gusti che abbiamo oggi, avremmo patito il digiuno?

Per capire meglio come avvenivano i banchetti nell’Antica Roma, dobbiamo partire dal presupposto che anche loro dividevano l’alimentazione quotidiana in tre principali pasti.

LA COLAZIONE

Come succede oggi, anche a quei tempi la colazione era ritenuta importante ed era riccamente consumata per tamponare la fame durante il giorno.
Solitamente gli adulti consumavano i resti e gli avanzi della sera prima, come pane e formaggio, mentre i bambini potevano gustarsi una colazione all’insegna di latte e focaccine.

IL PRANZO

Meno considerato rispetto alla cena, il pranzo veniva spesso consumato nelle locande e nelle bancarelle sulle pubbliche vie. Il piatto più gettonato? La torta di ceci: saziava ed era molto gustosa.

LA CENA

Forse il pasto più importante per la popolazione romana. Venivano allestiti banchetti e anche i meno ricchi sapevano sedersi intorno ad una tavola imbandita di ghiotte leccornie.
I banchetti servivano degli sfiziosi antipasti accompagnati dal famoso Vino Mulsum, un vino addolcito al miele che era consumato da moltissime persone.
Il suo successo deve molto alla legge che vietava il consumo di vino puro alle donne e ai minori di 30 anni, a quei tempi considerata la maggiore età. Non essendo vino perché nello specifico era mescolato con miele, era assunto legalmente da tutti ed era forse la bevanda più consumata.
Durante le cene venivano servite pietanze a base di selvaggina e maiale. I più ricchi potevano gustare anche agnello, capretto e pesce. Il pollo era invece destinato ai più poveri ed era considerato cibo di scarsa qualità.

LE CENE DEI NOBILI

Ovviamente le distinzioni di classe erano molto presenti in quell’epoca e chi aveva soldi e potere, riusciva a consumare piatti molto esclusivi e dispendiosi. Aragoste, tartufi, piccione, ghiro, pavone e fagiano si potrebbero considerare il “caviale” della Roma Antica.

LE VERDURE

Bollite o sminuzzate nelle famose zuppe, troviamo testimonianze di vari ortaggi molto utilizzati dagli antichi romani: barbabietole, rape, carote, piselli, lattuga e lenticchie.

IL PANE

Il pane più comunemente utilizzato era fatto con farina di farro. Era talmente duro da dover essere usato solo se intinto nelle zuppe oppure bagnato con olio o vino.

IL VINO

Bevanda conosciutissima e consumatissima, era spesso forte e pastoso e per ovviare al gusto non troppo delicato, veniva frequentemente aromatizzato con spezie ed erbe, come zafferano e cannella.