L’arte del cucinare, si sa, è una delle più condivise e sperimentate del mondo.
Capita spesso, quindi, che si diffondano delle credenze in ambito culinario -tramandate magari di madre in figlia, di nonna in nipote- che poi si cristallizzano e si fissano come delle vere e proprie regole, anzi si direbbe più chiaramente come dei miti, attorno ai quali è talvolta necessario fare chiarezza.
Convinzioni, pensieri, vere e proprie “leggi ai fornelli” che si rivelano (spesso con grande stupore dei diretti interessati) solo dei falsi stereotipi, difficili però da estirpare… volete qualche esempio concreto?
Innanzitutto, la “leggenda” che vuole che la frutta secca contenga meno nutrienti, fibre e vitamine rispetto alla frutta fresca. Una certezza culinaria davvero dura a morire, e che mette al bando l’utilizzo della frutta secca -o la sua semplice consumazione- preferendo quasi sempre quella fresca.
In realtà, fra i due alimenti la differenza di vitamine e di minerali è davvero minima, e le fibre contenute sono le stesse. L’unica sostanziale diversità sta nella quantità di acqua contenuta: logicamente, la frutta fresca ne contiene molta, e quindi la frutta essiccata a parità di peso fornisce molte più calorie.
Cosa dire di chi crede che un po’ d’olio nell’acqua di cottura della pasta serva a non farla attaccare? Assolutamente falso: l’unico modo di evitare quest’inconveniente è… mescolare.
C’è poi chi tende a “snobbare” il forno a microonde, convinto che esso distrugga i nutrienti contenuti nel cibo. Non solo è falso, ma piuttosto è vero il contrario: la cottura del forno a microonde tende a preservare più nutrienti, perché espone gli alimenti a temperature minori per tempi contenuti.
Ancora: in moltissimi credono che il segno della cottura della carne sia dato dal colore centrale della stessa. In realtà, è molto meglio affidarsi alla temperatura, che non a questo dato abbastanza sfuggente e non affidabile.
Ultimo mito da sfatare: quello vecchio, e duro a morire, che vuole che per aiutare a montare gli albumi a neve, sia necessario un pizzico di sale. In realtà il sale non favorisce il fenomeno, anzi: molto meglio usare un goccio di limone…